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Fiscalità

Oggetto: FATTURE CON DESTINATARI PLURIMI

13 Marzo 2019

Diverse tipologie di operazioni fra privati (atti notarili a comproprietari, prestazioni professionali in occasione di successioni, imprese funebri, etc), richiedono spesso la emissione di fatture cointestate. Come gestire la loro corretta emissione?

Allorquando una prestazione viene fornita a più parti, si pone il problema se sia possibile o meno l’emissione di una fattura cointestata, ed in tal caso come gestire gli adempimenti successivi, quali il software per l’emissione, l’invio dello spesometro, l’emissione di una fattura elettronica.

Dal punto di vista normativo l’art. 21 del DPR 633/72 al successivo comma 2 stabilisce, tra gli altri elementi obbligatori, che la fattura deve indicare e contenere la:

“ditta, denominazione o ragione sociale, residenza o domicilio dei soggetti fra cui è effettuata l’operazione…. e numero di partita IVA del cedente/prestatore e del cessionario/committente. Se non si tratta di imprese, società od enti devono essere indicati, in luogo della ditta, denominazione o ragione sociale, il nome e il cognome…”

La norma non prevede quindi alcuna limitazione in merito al numero dei soggetti beneficiari nel caso in cui la prestazione venga effettuata nei confronti di più persone, pertanto da un punto di vista strettamente normativo non possiamo che ammettere la possibilità che la fattura possa essere cointestata.

FATTURE COINTESTATE – PROBLEMATICHE

Superati gli ostacoli di tipo fiscale, si appalesano problematiche dal un punto di vista operativo.

  1. Il software del gestionale potrebbe non essere in grado di gestire tale modalità;
  2. Lo spesometro e la sua corretta trasmissione risulta più complesso in quanto per le fatture cointestate i dati vanno trasmessi per ogni intestatario;
  3. Lo SDI al quale la e-fattura viene inviata non accetta la doppia intestazione. Per tale ipotesi la stampa specializzata ha suggerito di intestare la fattura ad un unico soggetto, e indicare gli altri cointestatari all’interno del campo opzionale non soggetto al controllo dello SDI.

 

Rimane una terza via per superare eventuali situazioni di difficoltà operative, consistente nella emissione di più fatture ognuna riferita a ciascun contraente, per la propria quota di spettanza, risolvendo così eventuali problematiche operative per chi emette le fatture e per chi deve gestire i relativi adempimenti.


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